martedì 21 dicembre 2010

Di costi e benefìci dell'oreficeria attuale


Il dodici novembre scorso, approfittando d'un impegno in Vicenza-città, sono riuscito a infilare tra le pieghe del pomeriggio un giro ad-acquisti dal mio fornitore-di-attrezzatura-per-orafi di fiducia. Mi servivano due tre cose: qualche fresa a palla, una borsella: piccolezze così.
Ho comprato: una lima ad ago mezzatonda a taglio due; una borsella; una borsella a fuoco a becchi ricurvi; sei punte a spazzolino di diversa forma, per il trapano a frusta; un tenagliolo a becchi tondi; una spina esagonale - era scontatissima, e quando la ritrovi? [la spina esagonale serve per sagomare cose, perlappunto, esagonali]; una verga da un etto e mezzo di stagno, ché la mamma ha visto in internet un bracciale, alcuni elementi del quale erano in bronzo - e ne vuole uno simile; tre mattonelle di carbone naturale; una semimaschera facciale a due filtri per polveri, particolato e vapori: perché io valgo; e infine, finalmente: una scatola di frese a palla da un millimetro e otto di diametro - ci sono cinque frese in ogni scatola: poi una scatola da zero virgola otto, una da uno, e una da uno virgola due.
Per tutte queste cose ho speso circa centovent'otto euro: con iva, centocinquantatrè. L'iva si perderà pe'i meandri fiscali del Regno, inscaricata, dato che io sarò sì, popolo delle partite iva: ma sto in altra, bén altra categoria.
Così sono lì che aspetto che l'impiegato alla cassa finisca quello che sta facendo, e si metta a transazionare con me; e intanto tedio il commesso chiedendo informazioni bizzarre, o sovradimensionate: ed a un certo punto gli faccio: E un laminatoio a motore da banco, usato: ce l'hai?
- Chiedi a lui, mi fa.
Lui è un omone che sta già sfogliando la galleria di foto del cellulare, e non dice niente finché non riesce a mettermelo sotto al naso.
- Questo. Bel-li-ssi-mo.
- Ma è un'enormità! Non è da ban-
- Da banco non li trovi. Fidati di me: io tratto macchine usate. Quanto vuoi spendere?
Mah: mill-
Questo. Sìssì. Gli metti apposto i rulli, fai un po' di manutenzione, e sei apposto. I rulli con milleduecento te la cavi. La macchina... beh, altri duemila. Tremila, in tutto. Hai la due-e-venti o la tre-e-ottanta?
La due-e-
Perfetto. Questo va a tre-e-ottanta, ma non importa.
Non importa. Mi sposto di nuovo verso la cassa. Do' il bancomat all'impiegato. Pago. Dietro di me l'omone continua a parlare col commesso: E comunque oggi altri trenta, hanno chiuso. Mi va via una settimana, per ritirare tutte le macchine. Trenta laboratori orafi. Solo qui in provincia. Ma Arezzo è peggio: Arezzo è in ginocchio: una carneficina. [una pausa] Ah: e ha chiuso P***. Adesso non c'è più nessuno che fa modifiche meccaniche. Se avete laminatoi da rifare i rulli, sono cazzi vostri!
Torno verso il bancone; prendo il sacchetto con le mie cose, saluto, e mi incammino verso l'uscita. L'omone mi fa - sta sempre scrollando la galleria di foto: E un buratto. Un buratto ti serve. Questo è perfetto, per te. Va con la tre-e-ottanta anche questo! Ti faccio cinquemila laminatoio e buratto, che ne di-

Non ne dico niente, ma cinquemila euro sono fuori budget, se rapportati alla mia produzione artigiana attuale: la quale assomma a qualche collana, o bracciale, o coppia d'orecchini per la mamma, le amiche, o le ragazze da concupire.

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